Sabato 12 Novembre, alle ore 20.00, apertura della mostra fotografica "Romolo Sparano - Storia di un ebolitano" presso la Sala conferenze del MOA - Museum of Operation Avalanche. La mostra, composta da circa 150 fotografie, illustra le esperienze dell’agronomo ebolitano Romolo Sparano dal 1909 al 1939 nell’ex Congo Belga: ricordi e testimonianze in epoca coloniale del suo contributo in Congo come emigrante, esploratore, missionario e formatore.
Apertura della mostra con Irma Sparano, nipote di Romolo Sparano,
A seguire, "Tammorre & Djembè" con fusione di ritmi africani e mediterranei.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni (escluso il lunedì) fino al 20 novembre dalle ore 9.30 alle 12.00 e dalle ore 17.00 alle 19.00
La storia - Romolo Sparano lascia la sua città, Eboli, gli affetti, gli amici, un facile impiego, gli agi e le comodità di una vita borghese, per emigrare nell’ aspro continente nero, nello stato del Congo, allora colonia del Belgio. Nel 1907 aveva conseguito il Diploma in Scuola Agraria Pratica Agricola. Al termine degli studi si avvicinò alla questione coloniale e alle esplorazioni che venivano promosse in Africa. Aderì all’Associazione Internazionale del Congo che aveva contatti anche in Italia. Per entrare a far parte del programma dell’Associazione, si recò in Belgio ad insegnare presso la "ècole d’horticulture de Vilvorde” nel 1909. Si recò nel Congo nel 1912 e vi rimase fino al 1939, contribuendo allo sviluppo del Paese attraverso la formazione delle nuove generazioni. La testimonianza di questo amore per l'Africa lo porterà a prendere in moglie una donna congolese, SABIBU, figlia di un capo Tribù, da cui avrà un figlio, Remo. Romolo Sparano non ha mai compromesso il suo operato con l'ideale imperialista e coloniale in voga nell'Europa di inizio '900. Fratellanza, reciprocità e valori erano i suoi parametri comportamentali.