Storia
Epoca romana
In epoca romana Eboli veniva a trovarsi sull'asse di penetrazione verso la Lucania e che i Romani adottarono come preferenziale nella creazione della successiva strada consolare Popilia detta anche Regio-Capuam. Infatti, anche se questa è datata nella seconda metà del…
Alto Medioevo
Per tutto l'Alto MedioEvo Eboli rimane "vicus eburi" ai piedi di Montedoro. Il primo documento cartaceo che cita la città è dell'anno 869: è il Codice Cavense (Codex diplomaticus Cavensis) da cui si apprendono i nomi dei componenti di una…
Dai Normanni agli Svevi
In epoca normanna Eboli assume rilievo strategico nell'ambito dei territori a sud di Salerno, fino ai confini con la Lucania: Guglielmo I d'Altavilla (fratello di Roberto il Guiscardo) fece di Eboli la capitale di una grande Contea, detta Principato, che…
Dagli Angioini agli Aragonesi
L'espansione urbana continuò lungo il corso del secolo XIV quando, passata da Pietro d'Angiò - figlio di re Carlo II e fratello di re Roberto, conte di Eboli e di Gravina - al gran Siniscalco Roberto de Cabanni, Eboli dimostrava,…
Dal Viceregno spagnolo ai Borboni
Nel corso della prima metà del '500, la città vede quasi raddoppiare il suo numero di abitanti. A tale incremento demografico corrisponde un ampliamento delle strutture abitative entro la cerchia delle antiche mura, con una divisione in distretti parrocchiali o…
Il decennio francese e la restaurazione borbonica
Il periodo che va dal 1807 al 1811 vede realizzarsi anche in Eboli, come in tutto il Regno, la soppressione delle feudalità e degli ordini religiosi possidenti. Primo fra tutti, è il caso del convento di S. Francesco, che, dopo…
Dal Risorgimento alla Grande Guerra
Eboli partecipa al processo risorgimentale tramite quella borghesia professionale che si afferma a fine Settecento nelle città meridionali. Gli Ebolitani segnalati dalla prefettura come “attendibili politici” a metà Ottocento sono medici, avvocati, più in generale persone etichettate come professionisti. La…
Dal Fascismo al 2000
Il 6 luglio 1935, la città di Eboli viene scelta dal dittatore Benito Mussolini per un discorso bellicoso detto del "Me ne frego!", anticipatore dell'imminente guerra d'Etiopia, che sarà ricordato alla folla come "impegno rispettato" dal duce pochi anni dopo…