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San Berniero compatrono di Eboli
San Berniero compatrono di Eboli
Lunedì, 20 Novembre 2023 18:00 - 20 Novembre 2023

San Berniero nacque nella Spagna settentrionale nella prima metà del X secolo (intorno all'anno 920) da una nobile e benestante famiglia visigota. Disprezzava la vanità del mondo e per questo volle condurre fin da fanciullo una vita austera e penitente. Lasciò tutti i suoi averi ed iniziò il suo pellegrinaggio per visitare i principali santuari in Europa e in particolare in Italia. Con cappello a larga falda, bastone, fiaschetta e sandali ai piedi partì dalla Spagna e nel suo lungo peregrinare giunse a Eboli dove trovò alloggio, da eremita ed in assoluta povertà, in una piccola cella del convento di San Pietro alli Marmi, dove decise di stabilirvisi. Pur non appartenendo ad alcun ordine religioso, servì la Chiesa, aiutando i monaci nel beneficare i poveri ed i sofferenti, e la grotta che lo ospitava divenne ben presto mèta di pellegrinaggio. A Eboli spese tutti i suoi giorni al servizio di Dio e dei poveri, prestando la sua opera anche a favore dei contadini della Piana del Sele. La tradizione racconta che prese parte alla costruzione del ponte sul fiume Sele e si adoperò per la costruzione del convento, confondendosi con i muratori e i marmolari, donando la sua opera morale e materiale. Morì a Eboli in data imprecisata e in quel momento, la leggenda vuole, fu adagiato nella sua cella e avvenne il prodigio "Oleum congelatum diu et incessanter rudendavit", noto come il Miracolo dell'Olio avvenuto in un tempo di carestia. L’olio che nei giorni precedenti, per il freddo, si era ghiacciato, incessantemente si riversò dalle giare che erano poste nel trappeto del convento, fino a riversarsi sulla strada e l'intera popolazione potette farne scorta. Contemporaneamente si diffuse nell’aria un soave profumo proveniente dal corpo del Santo e le campane cominciarono a suonare da sole. Il 16 ottobre 1554 vennero ritrovate le spoglie di San Berniero e nella stessa giornata, dopo mesi di siccità, cominciò lungamente a piovere. Gli Ebolitani lo elevarono a loro patrono, con San Vito, invocandolo per le malattie spirituali e le possessioni demoniache. Nella parte sottostante della chiesa del convento di San Pietro Apostolo è collocata la cripta con un piccolo altare, ai piedi del quale sono conservate le reliquie del santo. Nella cripta è presente anche una statua lignea del 1610, realizzata da Donato Villano. Un’altra statua, in argento e presente nella Collegiata di Santa Maria della Pietà, fu trafugata nel 1980; una copia, realizzata successivamente, è installata sulla base della vecchia scultura. Altre immagini del santo sono raffigurate su affreschi e su tele; tra le più recenti, quella realizzata dal prof. Vincenzo Paudice, collocata nella chiesa del Sacro Cuore e benedetta da Mons. Italo D’Elia il 24 novembre 1996. A San Berniero è dedicata anche una chiesa in località Aversana, costruita tra il 1737 e 1739 per volere dell’Amministrazione comunale di Eboli che la fece inserire nel contratto di affitto della difesa Arenosola. Oggi è localizzata in una proprietà privata, non visitabile né aperta al culto.

Ispirato alla prodigiosa storia del santo compatrono di Eboli e con un focus sull’olio - “oro verde” e prodotto dop dei Colli Salernitani - nel convento sede dei Frati Minori Cappuccini, circondato da ulivi secolari, dal 2017 al 2019 si svolgeva un evento patrocinato dal Comune di Eboli e la partecipazione, tra gli altri, dello storico Istituto Tecnico Agrario “G. Fortunato” (IIS Mattei- Fortunato). L'evento inaugurava il calendario natalizio degli eventi in città. Quest’anno, lunedì 20 novembre (giorno delle celebrazioni del santo), alle ore 18 si celebrerà una messa solenne presieduta da don Alfonso Raimo, vicario generale dell’arcidiocesi Salerno-Campagna-Acerno. Dopo la celebrazione eucaristica, ci sarà un intervento storico-canonico di don Sergio Capone sulla ricognizione canonica delle reliquie del Santo.

Articolo di Vito Leso con note storiche di Paolo Sgroia e Giuseppe Barra

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