Una della massime figure mondiali simbolo della emancipazione femminile e del riscatto culturale delle donne, Giulia Guarino nacque Eboli nel 1897 e, giovanissima, emigrò con la famiglia in Uruguay dove si laureò nel 1923, divenendo la prima donna architetto dell'America Latina. Disegnatrice, docente universitaria ed alto funzionario ministeriale, nel 2007 lo stato dell'Uruguay le ha dedicato un francobollo celebrativo nel centenario della sua nascita. Nella città di Montevideo è intitolata una strada "Arq. Julia Guarino Fiechter".
Si vedeva in lei, oltre alla conoscenza professionale, l’amore per questo lavoro, che le permise di affermarsi nei più alti gradi professionali, portandola in giro per il mondo e quindi anche in Italia, dove rinsaldò i legami, mai recisi, con i suoi parenti più stretti, nel frattempo trasferitisi a Battipaglia da Eboli. Tra questi, il nipote Ferdinando, decano dei giornalisti battipagliesi, con il quale ha intrattenuto una fitta relazione epistolare fino al 1985, anno della sua scomparsa. Nel 1920 lavorò come disegnatrice nel Dipartimento di Architettura presso il Ministero dei lavori pubblici e partecipò in un concorso di progetti per la costruzione di frigoriferi ed un macello comunale da installare nei pressi di “La Tablada”, gareggiando con architetti uruguaiani e di tutto il mondo. Nel 1923 si laureò con il massimo dei voti diventando così il primo architetto del paese e del Sud America. Entrò come tecnico nel Ministero dei Lavori Pubblici, fino a raggiungere la carica di vice direttore. Nel 1958 è stata borsista per l’Europa, in particolare per l’Italia, in missione studi, occupandosi di custodia infantile in case di cura e di adolescenti con problemi.
Giulia Guarino è stata fondatrice e dirigente dell’associazione di donne laureate all’interno dell’Ateneo, approfondendo lo studio della salute pubblica, del benessere sociale, della vita culturale, della comprensione internazionale per la difesa dei lavoratori di sesso femminile, rappresentando l’Uruguay e il Perù in un congresso tenutosi a Parigi lo stesso anno, dividendosi in una serie di conferenze tenute nell’auditorium dell’Università insieme ad altre donne coraggiose. In uno dei suoi interventi su "Mundo Operaio" nel 1958, dichiarava: "Nella mia vita c’è qualcosa di più, quello che io ritengo di maggiore importanza. I tre figli di mio fratello rimasero senza madre, e così diventarono miei. Mi sono presa cura di loro come se si trattassero dei miei figli e mi amano come lo fossero realmente. Loro, con i rispettivi figli, hanno riempito questa casa, costruita dalla stessa Guarino, ed i miei giorni. In questo è racchiuso il mio principale trionfo e la mia felicità”. Il “nomenclatuor di Montevideo” ha insignito Julia Guarino Fietcher del titolo di Architetto per i lavori sulla strada Guardia Orientale, sita nella ottava sezione giudiziaria, nella Città di Montevideo.