La luna e i calanchi: dal 21 al 25 agosto, in programma la XIII edizione nel paese lucano di confino di Carlo Levi raccontato nel “Cristo si è fermato a Eboli”. Attesi Dario Brunori, Rocco Papaleo, Ginevra Di Marco, Angelo Mellone, Andrea Di Consoli e tanti altri.
“Le porte di quasi tutte le case erano curiosamente incorniciate di stendardi neri, alcuni nuovi, altri stinti dal sole e dalla pioggia, sì che tutto il paese sembrava a lutto, o imbandierato per una festa della Morte. Seppi poi che è usanza porre questi stendardi sulle porte delle case dove qualcuno muore, e che non si usa toglierli fino a che il tempo non li abbia sbiancati.” L’incontro con la morte riempie la prima visione che Carlo Levi ha di Gagliano (Aliano, senza la forzatura del dialetto locale), suo paese di confino dove giunge un pomeriggio di agosto del 1935 “portato in una piccola automobile sgangherata… da due robusti rappresentanti dello Stato, dalle bande rosse ai pantoloni e dalle facce inespressive” come racconta nel suo romanzo autobiografico “Cristo si è fermato a Eboli” pubblicato da Einaudi dieci anni dopo il suo esilio in Lucania per conto del regime fascista.
In questo borgo lucano, dove Levi volle essere seppellito mantenendo la promessa fatta ai suoi abitanti, Franco Arminio organizza da tredici anni il festival “La luna e i calanchi” che ha ospitato poeti, scrittori, musicisti, attori, filosofi, antropologi, danzatori, artisti e cultori gentili. Un grande e gioioso raduno con migliaia di persone provenienti da tutta Italia e oltre che vivono con gli abitanti del territorio, spesso ospitati nelle loro case o nei campeggi attrezzati per l’evento. Aliano registra meno di mille abitanti e le difficoltà di tutti i paesi dell’entroterra del Mezzogiorno ma con una forte vivacità culturale con la quale ha proposto, per il secondo anno, la sua candidatura a Capitale italiana della cultura. Merito dei numerosi musei, centri e attività culturali che si svolgono tutto l’anno e, certamente, anche della Festa della Paesologia e della prossima inaugurazione della Casa della Paesologia, un luogo di relazione tre le persone che vogliono ragionare sul futuro dei piccoli paesi e dare spazio alle ipotesi di azione da mettere in campo ad Aliano e altrove.
Il festival non è una somma di esibizioni artistiche né produce un divertimento di massa; è piuttosto una festa di riflessione e condivisione che mette insieme la suggestione dell’antico e la passione del nuovo con al centro il paese e il suo paesaggio. A questa XIII edizione parteciperanno artisti e scrittori noti, come Dario Brunori, Rocco Papaleo, Ginevra Di Marco, Angelo Mellone, Andrea Di Consoli e altri ancora, insieme ad altri emergenti. L’elemento comune è la voglia di fare comunità, di reagire a un mondo che produce più guerre che sogni, generando un deserto di solitudine e depressione. La mission del festival è la costruzione ad Aliano di una comunità provvisoria - costituita dalle persone del paese, gli artisti invitati e i visitatori del festival - capace di infondere fiducia nella vita dei piccoli paesi coniugando arte e ambiente in un connubio non asservito alle logiche del puro consumo culturale. Una comunità intellettuale costituita dall’intreccio delle migliori tensioni civili e artistiche del Mediterraneo interiore che non si fermi ad Aliano ma capace di parlare oltre i confini della Lucania e del Sud, all’Italia intera e all’Europa.