Il 6 luglio 1935, la città di Eboli viene scelta dal dittatore Benito Mussolini per un discorso bellicoso detto del "Me ne frego!", anticipatore dell'imminente guerra d'Etiopia, che sarà ricordato alla folla come "impegno rispettato" dal duce pochi anni dopo (nel 1940) in occasione dell'inizio della campagna italiana di Grecia. Durante la seconda guerra mondiale, il 4 agosto 1943, Eboli subì un massiccio bombardamento aereo, che rase al suolo molte delle costruzioni civili. Il 9 settembre 1943 la Città fu protagonista di uno degli episodi più importanti della Seconda Guerra Mondiale: lo sbarco anglo-americano, denominato Operazione Avalanche, sulle coste a sud di Salerno, che aprì la strada all'esercito alleato verso la liberazione della Penisola. L'immediato dopoguerra si caratterizza per la ricostruzione di quanto distrutto, con la creazione dei quartieri Molinello e Paterno, mentre nell'ex campo sportivo "Littore" viene realizzata la chiesa di San Bartolomeo. Gli anni Cinquanta sono gli anni della riforma agraria che determina nel territorio ebolitano l'esproprio di 7500 ettari di terreno e la creazione di diversi poderi che danno vita alle borgate di Cioffi, Scanno, San Cesareo, Santa Cecilia e Fiocche.
Negli anni Sessanta la popolazione ebolitana aumenta notevolmente a causa sia del baby boom che per via dell'emigrazione dai paesi limitrofi dovuta al boom economico sperimentato dall'Italia in quegli anni. In questo periodo nascono diverse industrie legate alla trasformazione dei prodotti agricoli in modo particolare nel settore conserviero. Insieme a questo fenomeno d'industrializzazione spontanea nascono altre industrie di tipo manifatturiero legate ai piani di sviluppo per il Mezzogiorno che si rivelano essere, però, delle cattedrali nel deserto. Questi anni si caratterizzano per le contestazioni che culmineranno con la rivolta del 1974, innescata dalla decisione di non realizzare più ad Eboli lo stabilimento Fiat. Era il periodo delle delocalizzazioni dei grandi complessi industriali del nord nel sud Italia: una prima delocalizzazione nella Piana del Sele avrebbe dovuto riguardare la costruzione dello stabilimento Aeritalia-boing che fu poi dirottato a Foggia.
Gli anni Ottanta si aprono con la tragedia del terremoto che il 23 novembre 1980 colpì l'Irpinia con epicentro a 40 km da Eboli, causando il crollo di alcuni palazzi, il danneggiamento delle scuole e provocando due vittime. In seguito al terremoto si riversano nel Salernitano consistenti somme di denaro in parte intercettate dalle organizzazioni criminali. In questi anni avviene lo sviluppo urbano dell'attuale Centro moderno. Gli anni Novanta si caratterizzano per la lotta alla criminalità. Il decennio si conclude con l'abbattimento delle case abusive sulla fascia costiera: il 29 settembre del 1998 le ruspe dell'esercito abbatterono settantadue villette (le precedenti gare d'appalto con le ditte private erano andate deserte). Le restanti 112 villette furono abbattute nel 2000.